Borgogna: Il Cuore Battente del Terroir

01.03.2024
Info articolo
Borgogna, in Francia, è un vero laboratorio educativo per chi studia il vino. La regione insegna come terroir, clima e tradizione plasmino l’espressione di vitigni come Pinot Noir e Chardonnay, che si adattano ai microclimi e ai suoli variabili. Le tecniche di coltivazione e vinificazione, radicate nella storia e raffinate da una rigorosa classificazione, mostrano in modo didattico come il territorio influenzi le caratteristiche organolettiche, creando vini eleganti e complessi.

La Borgogna non è solo una regione vinicola: è un’ode alla terra, un racconto scritto nei filari e custodito in botti di rovere. Qui, tra dolci colline, nebbie mattutine e suoli millenari, nasce una delle espressioni più pure e raffinate del vino. Ogni vigna è un microcosmo, ogni parcella una voce distinta in un coro di eccellenza.

Le strade del vino serpeggiano tra villaggi dal fascino senza tempo: Gevrey-Chambertin, Vosne-Romanée, Meursault, Puligny-Montrachet. Nomi che fanno tremare il cuore di ogni intenditore, perché è qui che il Pinot Noir e lo Chardonnay raggiungono vette di complessità ineguagliabili. Due vitigni, infinite sfumature: in Borgogna, non è il vitigno a dominare, ma il luogo, il suolo, l’inclinazione di una collina, l’abbraccio del sole.

Il concetto di terroir è nato qui, affinato nei secoli da monaci cistercensi che già nel Medioevo avevano compreso la magia della frammentazione. Da questa intuizione è nata la classificazione che distingue i vini in Village, Premier Cru e Grand Cru, una scala che non indica solo qualità, ma l’ineffabile capacità della terra di esprimersi nel calice.

A rendere ancora più affascinante la Borgogna è la sua artigianalità: piccole aziende a conduzione familiare, produzioni limitate, l’arte della vinificazione tramandata di generazione in generazione. Qui, il vino è un atto di devozione. Ogni bottiglia racconta la storia di una vendemmia, il carattere di un’annata, l’identità di una vigna. Degustare un Borgogna è un’esperienza meditativa, un viaggio sensoriale che porta dalla mineralità vibrante di uno Chablis alla sontuosa eleganza di un Corton-Charlemagne, dalla setosa profondità di un Chambolle-Musigny all’insondabile mistero di una Romanée-Conti.

La Côte d'Or

Questa è il cuore della Borgogna, ciò che molti consumatori hanno in mente parlando della regione. La Côte d'Or – la costa dorata (o, come suggeriscono alcuni, "costa orientale", dato che si affaccia prevalentemente ad est) – è uno scarpata che si estende per 60 km tra la parte meridionale di Digione a nord e i villaggi di Santenay e Maranges a sud. Le ubicazioni dei vigneti sulla scarpata seguono un modello. I vini di livello villaggio e alcuni premier crus si trovano nella parte superiore, con i premier e grand crus nella parte medio-alta e media della scarpata. I vigneti di livello villaggio e più generici di Bourgogne si trovano ai piedi della collina, estendendosi nella terra più piatta sottostante.

Numerose valli e gole interrompono la côte. Alcune, come Saint-Aubin o Auxey-Duresses, offrono terreni vitati e microclimi propri (anche se sono ancora considerate parte della più ampia Côte d'Or). La Côte d'Or è ulteriormente divisa in due, con la Côte de Nuits nella metà settentrionale e la Côte de Beaune a sud. Ognuna prende il nome dalla città principale - Nuits-Saint-Georges nella Côte de Nuits e Beaune nella Côte de Beaune.

La Côte de Nuits

La Côte de Nuits è prevalentemente territorio del Pinot Nero (anche se si trovano qui anche alcuni eccellenti vigneti di Chardonnay). Copre l'area tra la parte meridionale di Digione (a partire da Marsannay) e si estende fino a Nuits-Saint-Georges e oltre, fino a Corgolin e Comblanchien (prima dell'inizio della Côte de Beaune). I villaggi all'estremità nord e sud di quest'area formano le Côtes de Nuits Villages con Brochon e Fixin a nord (anche se i vini del comune di Fixin prendono quasi sempre il titolo di Fixin) e Premeaux, Comblanchien e Corgoloin a sud. Tra questi si trovano una serie di villaggi venerati, in ordine da nord a sud:

  • Gevrey-Chambertin
  • Morey-Saint-Denis
  • Chambolle-Musigny
  • Vougeot
  • Flagey-Echezeaux
  • Vosne-Romanée
  • Nuits-Saint-Georges

    Prima della fine del 1800, i villaggi erano semplicemente chiamati Gevrey, Morey, Chambolle, ecc., ma tra il 1850 e il 1930 hanno progressivamente aggiunto il loro vigneto più stellare al titolo. Morey, adottando il suffisso Saint-Denis nel 1927, fu l'ultimo a farlo. Nelle valli e colline a ovest della scarpata della Côte d'Or, all'estremità meridionale della Côte de Nuits, si trova l'area delle Hautes Côtes de Nuits.

La Côte de Beaune

Le pendici della Côte de Beaune sono famose per le condizioni ottimali che offrono per la coltivazione della vite, con un clima e terreno ideali che contribuiscono a produrre vini di alta qualità che riflettono il caratteristico terroir della regione. Oltre alle prestigiose appellazioni focalizzate sullo Chardonnay come Meursault, Puligny-Montrachet e Chassagne-Montrachet, la Côte de Beaune è anche rinomata per i suoi vini rossi, specialmente quelli prodotti da Pinot Nero. Questi vini sono noti per il loro equilibrio, finezza e complessità aromatica, qualità che li rendono apprezzati a livello mondiale. Tra le altre appellazioni di spicco nella Côte de Beaune troviamo Pommard e Volnay, entrambe famose per i loro vini rossi ricchi e robusti. La regione è anche conosciuta per alcuni vini bianchi eccezionali, come quelli prodotti a Saint-Aubin, che offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo.