Perché il formato da 750 ml è lo standard delle bottiglie di vino?

01.10.2024
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Nell’epoca dell’Impero Britannico, la matematica contribuì a definire il formato standard del vino. Gli inglesi, misurando il vino in galloni imperiali (circa 4,54 litri), scoprirono che questi si dividevano perfettamente in sei bottiglie da 750 ml. Questa scelta, rafforzata da una leggenda che la collegava alla resa di un chilo d'uva, si affermò nel tempo. Successivamente, formati maggiori come il Magnum e il Jeroboam arricchirono il mondo enologico, esaltando le qualità del vino durante l’invecchiamento e la conservazione.

È risaputo che il formato da 0,75 è il punto di riferimento standard per le bottiglie di vino, ma le ragioni dietro questa scelta sono molteplici e avvolte da interessanti teorie. Sebbene alcune di queste spiegazioni possano apparire come leggende metropolitane, esse offrono uno spaccato affascinante della tradizione vinicola.


La teoria della quantità di vino per 1 kg di uva

Una teoria popolare suggerisce che il formato da 750 ml sia legato alla quantità media di vino estratta da 1 kg di uva. Tuttavia, questa quantità può variare significativamente in base al vitigno e alle pratiche di cantina utilizzate, rendendo la tesi poco plausibile e reale.


L'influenza dell'Impero Britannico

La spiegazione più accreditata per la scelta di questo formato risale quindi all’epoca dell'Impero Britannico. Gli inglesi, grandi importatori di vino francese, usavano il gallone imperiale come unità di misura. Un gallone corrisponde a 4,54 litri e, quando decisero di trasportare il pregiato vino di Bordeaux in botti da 225 litri (50 galloni), scoprirono che potevano riempire esattamente 300 bottiglie da 750 ml.


Questa semplice relazione matematica – un gallone uguale a 6 bottiglie – ha lasciato un segno duraturo nella storia della viticoltura, influenzando il modo in cui acquistiamo il vino ancora oggi.


Oltre il formato standard

Nel mondo del vino e dell'alta ristorazione, non è raro imbattersi in bottiglie che vanno ben oltre il classico formato da 0,75 litri. Esistono infatti bottiglie di dimensioni imponenti come la Magnum (1,5 litri), il Doppio Magnum (3 litri), il Jeroboam (5 litri), fino ad arrivare ai veri giganti come il Balthazar (12 litri) e il Nabucodonosor (15 litri). Questi formati, dai nomi insoliti ispirati a figure bibliche e storiche, sono spesso utilizzati per Champagne e grandi vini rossi. Non impressionano solo per le loro dimensioni, ma anche per i benefici che apportano al processo di maturazione del vino.


Le bottiglie di grandi formati, oltre a evocare prestigio ed eleganza, offrono vantaggi concreti per l'invecchiamento del vino. La loro superficie di contatto con l’ossigeno, proporzionalmente ridotta rispetto al volume, permette un’armonica evoluzione dei composti aromatici e fenolici. Inoltre, la conservazione del vino in contenitori di maggiori dimensioni, come quelli da 6 o 12 litri, garantisce una maggiore stabilità termica, proteggendo il vino dagli sbalzi di temperatura. Questi due fattori contribuiscono a un’esperienza di degustazione unica, rendendo i grandi formati la scelta ideale per celebrare eventi speciali e per gustare i propri vini preferiti in compagnia.