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Rinaldi Giuseppe,
Barolo DOCG Brunate 1992
Bottiglia 750 ml

Caratteristiche

Vitigno

Nebbiolo

Anno

1992

Denominazione

Barolo DOCG

Alcool

14.5%

Descrizione vino

Il Barolo DOCG Brunate 1992 di Giuseppe Rinaldi è un'espressione autentica del terroir di Barolo, in Piemonte. Prodotto esclusivamente da uve Nebbiolo coltivate nel prestigioso vigneto Brunate, questo vino riflette la tradizione e la passione della famiglia Rinaldi. Le viti sono allevate su suoli calcarei e argillosi, con pratiche agricole rispettose dell'ambiente. La vinificazione segue metodi tradizionali, con fermentazioni spontanee in vasche di cemento e una prolungata macerazione sulle bucce, seguita da un affinamento in grandi botti di rovere per diversi anni. Al naso, emergono aromi di frutta rossa matura, violetta, tabacco e note terrose. In bocca, il vino offre tannini ben integrati, un'acidità equilibrata e un finale lungo e armonioso. L'annata 1992, sebbene considerata impegnativa, ha dato vita a un Barolo elegante e raffinato, capace di esprimere la filosofia produttiva di Giuseppe Rinaldi e l'unicità del vigneto Brunate.

Giuseppe Rinaldi

Via Monforte, 3,

12060 Barolo (CN)

La Cantina Giuseppe Rinaldi, situata a Barolo, rappresenta una delle realtà più emblematiche delle Langhe, con una storia che affonda le radici nel XIX secolo. Il capostipite, Battista Rinaldi, era un contadino che coltivava le vigne del Marchese Falletti di Barolo. Con il tempo, divenne proprietario di un piccolo podere, avviando la produzione e la vendita delle proprie uve. La tradizione vinicola familiare proseguì con i figli, che iniziarono a vinificare e imbottigliare il vino sotto il proprio nome. Nel 1920, il nipote omonimo, Giuseppe Rinaldi, fondò ufficialmente l'azienda, consolidando la presenza della famiglia nel panorama enologico piemontese. La cantina possiede vigneti in alcuni dei cru più prestigiosi di Barolo, tra cui Brunate, Le Coste, Cannubi San Lorenzo e Ravera, per un totale di circa 7 ettari. La filosofia produttiva si basa su metodi tradizionali e sostenibili: in vigna si adottano pratiche biologiche, evitando l'uso di prodotti chimici, mentre in cantina le fermentazioni avvengono in tini di legno con lieviti indigeni, seguite da lunghi affinamenti in grandi botti di rovere di Slavonia. Dopo la scomparsa di Giuseppe Rinaldi nel 2018, le figlie Marta e Carlotta hanno preso le redini dell'azienda, continuando a produrre vini che riflettono l'autenticità e la complessità del terroir delle Langhe.
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